Myanmar, abbandonati, dimenticati, ignorati, traditi, violati. Così i civili dell’ex Birmania si percepiscono.
L’Occidente, soprattutto dopo l’elezione di Donald Trump, avrebbe fatto un calcolo geopolitico: non siete più strategici, possiamo lasciarvi al vostro destino. In realtà nella seconda amministrazione Trump regnerebbe il caos. The Donald ha parlato in modo sprezzante degli aiuti Usa destinati alle scolarship per gli studenti myanmaresi. D’altra parte Marco Rubio, che vorrebbe contenere la Cina di Xi Jinping, ha congelato i fondi per gli aiuti umanitari in un momento storico cruciale per il Myanmar, in bilico fra repressione della giunta militare e resistenza di forze filodemocratiche ed etniche.
Davvero Marco Rubio vuole lasciare il Myanmar al controllo cinese? Proprio adesso che la resistenza sta guadagnando terreno e soprattutto non tenendo conto che la gran parte della popolazione non vuole più la dittatura? Davvero la politica internazionale si basa solo su calcoli utilitaristici, ombelicali e ha messo da parte i diritti umani? E che ne sarà delle terre rare e delle risorse che tutti noi (anche in Unione Europea) importiamo grezze o lavorate? Che ne sarà delle operaie che per noi cuciono vestiti e scarpe? Se davvero le abbandoneremo al controllo cinese e alla dittatura militare, continueremo però a comprare dalle fabbriche che le schiavizzano?
Spiegatemi, cultori della “geopolitica cinica”, il Myanmar non è strategico ma resterà una delle più grandi miniere del mondo anche per noi europei, con i suoi minatori forzati? E a tutti coloro che hanno sostenuto Aung San Suu Kyi in una lotta per la democrazia durata 40 anni, dagli UK, agli USA e all’UE, domando: ma non avete capito che la persecuzione dei musulmani rohingya era una trappola per delegittimarla? Lei probabilmente non sarebbe dovuta andare all’Aia, ma adesso merita per voi di finire la sua vita in carcere?
E l’ONU, l’ONU…basta ascoltare la Russia di Putin e la Cina di Xi e persino l’Iran degli estremisti che si dicono riformisti, che sostengono e armano la giunta golpista! All’ONU ascoltate l’ambasciatore del Myanmar che parla a nome del governo legittimo e democratico rovesciato dal golpe.
Dal colpo di stato del primo febbraio 2021 sono morti più di 6500 civili, sono stati distrutti e bruciati villaggi, stuprate migliaia di donne, imprigionati decine di migliaia di dissidenti e oppositori, occupate chiese, pagode, bombardati ospedali…la lista dei crimini è troppo lunga.
Quindi, non ditemi più che il Myanmar non è strategico. Davvero pensate che uno Stato tra India e Cina, affacciato sull’Oceano Indiano lungo la rotta navale di Malacca non lo sia? Uno degli Stati più importanti per rifornire di petrolio russo la Cina? Davvero? Uno dei più ricchi di terre rare – ribadisco – nichel, pietre preziose, teak, rame, petro-gas…? E davvero pensate che la geopolitica non debba tenere più conto dei diritti umani, senza i quali non esistono neanche i diritti civili? O forse preferite sminuire il Myanmar, essere indifferenti, per continuare i vostri sporchi affari?