Intervista alla scrittrice Vaddey Ratner
Nella primavera del 1975, la piccola Vaddey Ratner gioca nel giardino tropicale della sua casa di Phnom Penh. Una famiglia allargata la circonda di affetto. Dal padre principe ma sensibile alle ingiustizie dei più poveri, alla “mamma farfalla” che fa di tutto per non perdere il sorriso. Altre figure, come la balia e il giardiniere, dispensano consigli. Finché il 17 aprile, le persone intorno a lei – per prima l’adorata cuoca ‒ cominciano a scomparire. I Khmer rossi hanno occupato la capitale della Cambogia. Fino al 1979 milioni di persone saranno deportate all’interno del Paese, costrette a lavori forzati, fame, umiliazioni, torture. Moriranno da un milione e mezzo a 3 milioni di cambogiani.
Anche Vaddey deve fuggire e assistere a ogni tipo di abuso. Intraprende un viaggio nel dolore che è diventato uno dei libri più commoventi sulle vittime dei rivoluzionari di Pol Pot. Pubblicato di recente in Italia da ObarraO, il romanzo All’ombra del baniano racconta l’incredibile lotta di una bambina per sopravvivere alla cancellazione di un’intera civiltà. Come Anna Frank, Raami – così l’autrice sceglie di chiamarsi nella sua opera letteraria ‒ conosce troppo presto la persecuzione, ma a differenza della ragazzina olandese morta nel campo di concentramento nazista di Bergen-Belsen, si salva.